"E’ stato un giorno carico di tensione. Nella mia pancia si mischiavano i sentimenti più diversi ed è difficile riuscire ad esprimere con le parole quel che ho provato nel momento in cui il giudice ha letto la sentenza: una malinconica sensazione di giustizia per il mio piccolo angelo che la invocava silenziosamente. Ora è tempo di voltare pagina. Da oggi si ricomincia. Lo devo al piccolino che non c'è più e a quello che mi aspetta a casa".
Lo ha affermato Davide Stival, commentando la sentenza del Gup di Ragusa che ha condannato la sua ormai ex moglie, Veronica Panarello, a 30 anni di reclusione, ritenendola l'unica colpevole dell'omicidio del loro figlio Loris, 8 anni, e dell'occultamento del cadavere. Davide Stival chiarisce, in una lettera, "la mia riservatezza, oltre a trovare radice nel mio carattere riflessivo, ha avuto un unico scopo: quello di proteggere dalla morbosa attenzione mediatica il fratellino di Loris, anche lui vittima innocente di questa tragedia. Mi sento in dovere di ringraziare pubblicamente le persone che mi sono state vicine in questo doloroso percorso giudiziario e di vita”.