
- La Procura di Palermo ha disposto il fermo di due nigeriani di 29 e 24 anni, residenti ad Agrigento, per associazione a delinquere finalizzata alla tratta di persone, riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, introduzione illecita in Italia di extracomunitari e minacce. L'indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza. I due indagati, in concorso con altri connazionali già arrestati, reclutavano le extracomunitarie sbarcate in Italia e ospiti dei centri di accoglienza per poi avviarle alla prostituzione. Le vittime, sottoposte a riti "vodoo", venivano tenute in uno stato di soggezione psicologica ed erano costrette anche ad avere rapporti sessuali con i componenti della banda e i loro familiari.
- Angelo Cambiano, il sindaco anti-abusivismo di Licata, che dopo aver ordinato alcune demolizioni ha subito l'incendio della casa di campagna del padre, non si dimette. "Ho ricevuto una telefonata del presidente della Regione Rosario Crocetta - ha spiegato - che si è detto disponibile a incontrarmi per una sorta di 'Patto per Licata'". Ma durante l'incontro coi giornalisti il sindaco ha fatto ascoltare la registrazione di un incontro avvenuto sabato a Licata al quale non era presente e durante il quale Crocetta suggerisce ai presenti che "se si vogliono impedire le demolizioni basta che il sindaco dichiari che le case da abbattere sono di pubblica utilità. Gli altri Comuni hanno agito così e lì la magistratura non può farci nulla". Il sindaco ha definito le parole di Crocetta di "inaudita gravità.
- Sviavano pazienti in dialisi dalle strutture pubbliche a quelle private. E' l'accusa contestata a cinque persone, tra imprenditori e dirigenti medici, che sono stati posti agli arresti domiciliari. Tra loro anche un imprenditore legato da vincoli di parentela con un noto latitante di mafia. Nei loro confronti, nell'ambito dell'operazione "Bloody money", militari delle Fiamme Gialle hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip, su richiesta della locale Procura distrettuale. Agli indagati è contestata l'associazione a delinquere finalizzata al compimento di reati di corruzione e abuso d'ufficio.
- La Polizia di Trapani sta eseguendo 14 misure cautelari, nell'ambito di un'operazione denominata in codice "Coyote" che riguarda numerosi pregiudicati di Mazara del Vallo, Castelvetrano e Palermo.Tra i reati contestati agli indagati, alcuni dei quali già detenuti per altri reati, vi sono una serie di rapine a mano armate ai danni di istituti di credito e gioiellerie, commesse nel trapanese e ad Ascoli Piceno tra il gennaio e il febbraio del 2016.
- Per gli avvocati si può parlare di 'mobbing'. Ma l'indagine va avanti con l'accusa di abuso d'ufficio.Indagato, il sindaco Cinquestelle di Bagheria Patrizio Cinque, insieme agli assessori Maria Laura Maggiore e Fabio Atanasio, all'ex assessore Luca Tripoli e al segretario generale del Comune Eugenio Alessi. L'indagine è partita lo scorso febbraio, su esposto della dirigente del comune Laura Picciurro: è stata lei a denunciare una vera e propria persecuzione nei suoi confronti. Ad agosto, la Procura di Termini Imerese ha chiesto la proroga delle indagini. I magistrati vogliono vederci chiaro perché la vicenda è molto complicata e si intreccia con quella relativa ai casi di abusivismo a Bagheria, che avrebbero coinvolto anche i genitori dello stesso sindaco Cinque.
- Sorpresa nel sonno, minacciata con un cacciavite puntato alla gola e costretta a consegnare soldi e gioielli.Per una donna palermitana la notte del 25 marzo scorso si era trasformata in un incubo: tre uomini avevano fatto irruzione nel suo appartamento al quarto piano di un palazzo nella zona di via Libertà ed erano fuggiti con denaro e monili. Oggi finisce in manette uno dei presunti autori del colpo, riconosciuto dalla stessa vittima in una fotografia. Si tratta di Nunzio D'Asta, 26enne pregiudicato che abita nella zona del Capo, i cui complici sono tuttora ricercati. Uno dei tre quella notte si era arrampicato sulla condotta esterna del gas fino all'abitazione dell'anziana, era entrato in casa ed aveva aperto la porta agli altri due malviventi. D'Asta è stato rinchiuso all'Ucciardone.
- È stato rinvenuto al largo della costa di Sant'Agata Militello, nel Messinese, il corpo senza vita di Lorenzo Lanzillo, il sub napoletano scomparso da una settimana dall'Isola di Filicudi. Il giovane si era immerso per pescare cernie, ma non aveva più fatto ritorno in superficie. Ad avvistare oggi il corpo, un peschereccio, a circa 30miglia dalla costa, che ha immediatamente allertato le autorità.