
Proclamato lo sciopero generale di Poste Italiane Spa per l’intera giornata di domani con manifestazioni in ogni regione. La decisione del Consiglio dei Ministri di quotare in Borsa un ulteriore 29,7% e del conferimento a Cassa Depositi e Prestiti del rimanente 35% del capitale, con l’uscita definitiva del Ministero dell’Economia dall’azionariato di Poste Italiane, muta infatti completamente gli assetti societari e il controllo pubblico in Poste Italiane. Una decisione assunta a breve distanza dal primo collocamento azionario di oltre il 30% effettuato ad ottobre 2015.
Una privatizzazione che ha il solo fine di fare cassa e recuperare qualche miliardo di euro per "lenire" il debito pubblico, ma che – denunciano i sindacati - non tiene in considerazione il ruolo sociale svolto da Poste Italiane sull’intero territorio.