Omicidi Loris e Dezio: chiesti 30 anni per la Panarello. E la famiglia Pepi chiede giustizia

30 anni di carcere, ossia il massimo della pena. Tanto ha chiesto l’accusa nei confronti di Veronica Panarello, accusata dell’omicidio del figlio Loris e dell’occultamento del suo cadavere. Stamani l’udienza al tribunale di Ragusa alla presenza della donna, del marito Davide, del suocero Andrea e del padre, che invece l’ha sempre difesa e ritenuta innocente. Mercoledì toccherà alle parti civili e venerdì sarà la volta delle arringhe difensive, prima della decisione del giudice.
E ci sono novità anche relativamente ad un altro omicidio che ha scosso la comunità iblea, e vittoriese nello specifico: quello che ha avuto come vittima l’agricoltore Giuseppe Dezio, 65 anni, ucciso per una lite con i fratelli Pepi e il loro padre per incomprensioni dovute al vicinato nelle loro terre di campagna. Adesso le famiglie di Alessandro, Marco, Antonio e del padre Gaetano hanno protestato al grido di “Giustizia per la famiglia Pepi” per chiedere che i tre figli, assolti dal padre che si è assunto tutte le responsabilità, vengano immediatamente scarcerati anche perché le indagini, e la relazione dei RIS di Messina, pare non abbiano aggiunto elementi che riconducano a loro. I magistrati, finora, non hanno mai creduto pienamente al racconto di Gaetano Pepi e hanno lasciato tutti e 4 dietro le sbarre. I legali hanno presentato ora al GIP di Ragusa per i figli un’istanza di remissione in libertà per l’assoluta mancanza di prove di colpevolezza e per il padre la scarcerazione per le precarie condizioni di salute.