20 dicembre 2021
Il protocollo di intesa, sottoscritto nel dicembre del 2019 in materia di prevenzione e contrasto dello sfruttamento lavorativo, sarà rinnovato a breve. Il Consiglio territoriale per l’immigrazione riunito, in videoconferenza, dal prefetto Giuseppe Ranieri ha confermato una misura che nei 2 anni di implementazione ha contribuito a raggiungere risultati importanti nella prevenzione e nel contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo della popolazione immigrata. Il prefetto ha annunciato, inoltre, che le azioni già avviate verranno ulteriormente sostenute anche alla luce delle indicazioni fornite dal piano triennale 2020/2022 per il contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato. “L’intento di questo rinnovato impegno – ha sottolineato il prefetto Ranieri – è far sì che le linee di intervento individuate producano azioni e risultati concreti, con una piena integrazione delle attività del settore pubblico e privato e con l’obiettivo comune di far emergere i vantaggi che derivano dall’aderire ad un circuito di legalità, sia per il lavoratore che per il datore di lavoro, vantaggi che non sono solo personali ma anche collettivi, ambientali e sociali, perché l’integrazione è fatta di condivisione di diritti ed è un lento processo in cui è fondamentale il senso di compartecipazione”. In questo senso, in vista del rinnovo del protocollo di Intesa, fondamentale sarà l’attivazione di posti di prossimità per gli immigrati: spazi diffusi sul territorio che consentano un intervento congiunto, di ascolto e orientamento delle vittime, o potenziali tali, di sfruttamento. Gli elementi descritti sono stati pienamente condivisi nell’intervento dei rappresentanti dell’assessorato regionale del Lavoro, che hanno inoltre evidenziato come, nell’ambito dei fondi del Pon Legalità, sarà possibile progettare ulteriori interventi ad hoc. Il direttore del Centro dell’impiego e il direttore dell’Inps hanno sottolineato le azioni già avviate e l’utilità dello sportello per l’incontro della domanda e offerta di lavoro, attivo presso il Centro polifunzionale di Ragusa, e la promozione di un contrassegno di riconoscimento delle aziende iscritte alla rete del lavoro agricolo di qualità. Su circa 5.000 aziende agricole presenti, al momento solo 56 hanno perfezionato l’iscrizione e l’obiettivo è quello di ampliare la platea per una efficace presenza sul territorio.