03 febbraio 2022
I due coordinatori del Comitato S.O.S. Vittorio Emanuele III di Gela si sono recati questa mattina alla Procura della repubblica del Tribunale di Gela ed hanno depositato un esposto corredato da 340 fogli per un totale di 2 kg di sottoscrizioni.
"Adesso tocca alla Procura- dicono- verso cui riponiamo la nostra fiducia, agire e verificare. L’esodo cittadino al gazebo ha confermato che la cittadinanza è cosciente del depauperamento dei servizi sanitari-ospedalieri e, contrariamente a quanto qualcuno sostiene, reagisce positivamente ed in modo massiccio alle iniziative volte ad un miglioramento delle condizioni del Vittorio Emanuele III. Sorvolando sulle sterili polemiche e futili provocazioni che non raccogliamo- aggiungono- non abbiamo potuto fare a meno di notare il fermento generale che l’iniziativa ha generato. Il che ci rende edotti che siamo sulla buona strada e che dobbiamo continuare a percorrerla, insieme ai nostri concittadini. Adesso dobbiamo organizzarci per la manifestazione del 19 febbraio, Covid permettendo, perché se da un lato abbiamo la popolazione dalla nostra parte, dall’altro non vediamo veri impegni e soluzioni per la sanità gelese dietro la solita fuffa mediatica inscenata. A tal proposito e senza tanti fronzoli, ribadiamo che due sono le alternative che siamo disposti ad accogliere:
- il rispetto del Decreto Assessoriale di riordino ospedaliero del 2019, ovvero 242 posti letto, 17 Unità Operative Complesse, 17 Unità Operative Semplici, 5 Strutture Dipartimentali, i medici, gli infermieri, portantini, ostetrici, tecnici, OSS, OSA, ecc. per i 242 posti letto e 39 U.O.;
oppure il ritorno all’Azienda Ospedaliera di Gela, staccata da Caltanissetta, con sede amministrativa e legale a Gela".
"Promesse, perdite di tempo, rassicurazioni, programmi parziali, contentini, palliativi e specchi per le allodole- si legge ancora nella nota- a noi ed ai cittadini gelesi non interessano. Siamo stati costretti a scendere nelle strade per fare ciò che abbiamo delegato ad altri, adesso che sono scesi i cittadini in campo, non ci fermeremo a meno che non si rispetti uno dei due punti".
"Il 19 febbraio- concludono- torneremo di nuovo in strada. Lo faremo tante altre volte ancora. Fino a che Gela ed il suo comprensorio non abbiano una struttura ed organizzazione sanitaria adeguata alle esigenze dei gelesi, ora consapevoli di avere un peso, perché hanno preso coscienza della loro forza".