05 aprile 2022
In migliaia si sono dati appuntamento ieri a Comiso per chiedere la pace. Come 40 anni fa, nel nome di Pio La Torre, gli organizzatori hanno messo insieme rappresentanti del mondo del lavoro, associazioni antimafia, cooperazione, società civile, istituzioni. Tutti uniti dalla necessità di scendere in piazza non solo per onorare la memoria della storica marcia del 1982, ma per chiedere la fine della guerra in Ucraina. "Dobbiamo fare fuori la guerra dal nostro futuro. La mia generazione pensava di averla cancellata” ha detto dal palco della manifestazione Vito Lo Monaco, presidente del Centro studi Pio La Torre. “40 anni fa- ha aggiunto- eravamo qui, a Comiso, in un grande movimento unitario contro l'installazione dei missili Cruise e il Patto di Varsavia. Torniamo qui-ha aggiunto il presidente Lo Monaco- per ribadire che Comiso è un luogo internazionale di pace e che la memoria è importante. L'impegno pacifista di Pio La Torre è qui".
“Quarant’anni fa, mentre si lottava per il timore di una guerra nucleare – ha detto il sindaco, Maria Rita Schembari – mai avremmo immaginato di ritrovarci dopo quarant’anni con una guerra vera alle porte . La guerra è morte, la guerra è schifo”. Momento toccante quando sul palco è salito il monaco buddista Gyosho Morishita, giunto a Comiso nei primi anni '80 per partecipare e promuovere le manifestazioni pacifiste. Morishita con il suo tamburo ha lanciato l’ennesimo messaggio di pace.
(Foto Ansa)