"Al prossimo incidente stradale mortale chiudiamo la Ragusa Catania”. Questa la provocatoria proposta saltata fuori dal vertice tenutosi a Catania tra i sindaci dei territori interessati per fare il punto sulla situazione e sul futuro dell’arteria stradale, la SS514. Un'arteria importantissima non solo perché risolleverebbe le sorti dei comuni di Catania, Ragusa e Siracusa, rendendone più agevoli i collegamenti e dando una spinta ai trasporti, con benefici per l’economia, ma soprattutto perché la sua sistemazione migliorerebbe la sicurezza. E' noto che nel corso degli anni è stata ed è ancora oggi teatro di troppi incidenti mortali. A tal proposito è stata chiesta la convocazione di un tavolo tecnico con il ministro dell’economia e non solo al fine di stabilire una volta per tutte un tabellino di marcia sul futuro dell’autostrada perché, come accennato, i sindaci sono anche disposti in extremis ad emettere una ordinanza di chiusura della strada a tutela della sicurezza pubblica. All’incontro erano presenti i primi cittadini di Catania, Ragusa, Lentini, Carlentini, Licodia Eubea, Francofonte e Monterosso Almo. “E’ inaccettabile – ha detto il sindaco del capoluogo etneo, Salvo Pogliese – che dopo 14 anni si discuta ancora dei percorsi amministrativi da intraprendere, malgrado la mancanza di un’opera così abbia già prodotto danni devastanti allo sviluppo di una fascia territoriale della Sicilia a cui anche l’area metropolitana di Catania guarda con attenzione. Non ci interessa sapere – ha proseguito Pogliese – quale sia l’iter che si vuole seguire, l’uno anzichè l’altro, ma il governo nazionale deve finalmente prendere una decisione insieme alla Regione e ai sindaci che chiedono a gran forza di essere convocati nelle prossime riunioni del pre Cipe. In quella sede – ha concluso Pogliese – ribadiremo che quella autostrada va considerata una priorità assoluta per le infrastrutture siciliane, considerato che nell’attuale percorso si registra la triste conta degli incidenti, purtroppo anche mortali, oltre ai ritardi e alle difficoltà di percorrenza”.