Una donna di 35 anni è stata picchiata da un conoscente alla presenza del figlio minorenne, a Gela. La vittima è dovuta ricorrere alle cure ospedaliere e i medici le hanno diagnosticato contusioni ed escoriazioni in diverse parti del corpo, compreso il volto. L’aggressore l’avrebbe avvicinata con una scusa banale, poi la violenza. Schiaffi, calci e pugni le hanno causato traumi contusivi alla caviglia, ad una mano e una ferita lacero contusa al gomito.

E sempre a Gela la famiglia del 17enne Salvatore Scerra, morto nello schianto tra il suo motorino e un’auto, si oppone alla decisione dei magistrati della Procura di archiviare  il caso. Per i giudici non ci sarebbero elementi utili per contestare eventuali accuse, ad iniziare da quella di omicidio colposo. Per il legale della famiglia, che aveva già ottenuto l’effettuazione di approfondimenti tecnici sulla dinamica dell’incidente, la vicenda va, invece, ulteriormente verificata e imprecisioni sarebbero emerse anche dai verbali redatti dai carabinieri intervenuti sul luogo dell’incidente. Per i familiari, non sarebbe da escludere una responsabilità del conducente dell’utilitaria.