domenica, 11 maggio 2025

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Boom di spesa nel gioco online: Palermo tra le prime città italiane
Quella del gioco online è una delle poche realtà a continuare una crescita esponenziale nel lungo periodo. Studi di settore e ricerche lo confermano, da ultima quella della CGIA Mestre in sinergia con As.Tro. Nel report pubblicato da questo sito in...

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La Polizia di Stato, Questura di Roma - Ufficio Immigrazione e il Commissariato di PS di Comiso eseguono una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di TRAORE BROULAYE nato in GUINEA il 01.04.1994  domiciliato a Comiso in via Silvio Pellico 9, ma di fatto resosi latitante dal 2013, per innumerevoli casi di spaccio di sostanze stupefacenti tipo marijuana e hashish anche in danno di soggetti di minore età. Tutti i fatti sono stati accertati a Comiso da febbraio a giugno del 2013.

Le Indagini Avviate

In data 01 aprile 2013, personale della PG del Commissariato di Polizia di Comiso aveva notato alcuni giovani, noti assuntori di sostanza stupefacente, che percorrevano a piedi la piazza Aurelio Saffi; uno dei giovani fermati, del 1989, lasciava cadere in terra un involucro immediatamente recuperato che conteneva della sostanza stupefacente tipo marijuana per un peso complessivo di 1,75 grammi. Il ragazzo veniva accompagnato presso gli uffici e dal controllo del cellulare si appurava che tra le ultime conversazioni ve ne era una effettuata verso un numero del gestore di telefonia mobile Wind che risultava essere intestato a TRAORE Broulaye noto a questi uffici come spacciatore ed arrestato alcuni giorni prima a Comiso sempre per spaccio; l’uomo era dimorante a poche decine di metri dal luogo ove erano stati fermati i due in possesso dello stupefacente ovvero in Via Silvio Pellico.  Un nuovo servizio veniva effettuato il 02 aprile 2013 alle ore 18:15 quando personale in servizio di P.G. di questo Ufficio transitava in via S. Biagio e giunto all’altezza della Piazza Fonte Diana notava sostare nei presi di un phone center il TRAORE che veniva contattato da tre giovani. Gli agenti si appostavano e decidevano di seguire i movimenti dei presunti acquirenti fermandosi in Via San Biagio nei pressi di Via Silvio Pellico in modo da poter osservare sia la zona della piazza sia la via Silvio Pellico ove avveniva solitamente lo scambio fra l'acquirente e lo spacciatore. Notavano anche che il TRAORE, dopo un breve dialogo, si allontanava in direzione della Piazza Fonte Diana mentre i tre giovani si dirigevano in direzione della Via Silvio Pellico, luogo di dimora dello spacciatore, e uno dei tre, successivamente fermato, si allontanava dirigendosi all'interno della suddetta via. Poco dopo ritornava dagli altri due amici con i quali si allontanava in direzione di Piazza Aurelio SAFFI; a quel punto i tre venivano fermati e controllati ed identificati. Durante il controllo indosso al ragazzo che si era allontanato gli agenti rinvenivano all'interno della tasca destra dei jeans, un involucro contenente sostanza stupefacente di tipo marijuana, risultata successivamente grammi 1,75. Tutti i soggetti venivano accompagnati in ufficio per essere affidati alla patria potestà essendo minorenni e per la contestazione ai sensi dell'art. 75 D.P.R. 309/90. Il ragazzo confermava di aver acquistato poco prima, al costo di 10.00 euro, la sostanza stupefacente proprio da un giovane di “colore” che è solito sostare nei pressi del Phone Center; quest’ultimo si era allontanato in direzione della Piazza Fonte Diana, invitando l’acquirente a recarsi in Via Silvio Pellico, dove, dopo alcuni minuti li raggiungeva scendendo dal senso opposto di marcia della via e consegnando lo stupefacente. Sulla base di quanto sopra appreso e verificato veniva avviata l’attività di indagine con richiesta alla Procura del 03 aprile 2013 e coordinata dalla dottoressa Federica Messina. Il Traore però dimostrandosi molto scaltro ed avvezzo all’attività delittuosa di cui si tratta, cambiava il “modus operandi” modificando molto spesso sia il luogo degli incontri con gli acquirenti sia le utenze telefoniche per i contatti. Nonostante questo però venivano approntati vari appostamenti al fine di osservare anche “de visu” l’attività dell’indagato. In una circostanza giorno 18 aprile 2013 verso le ore 17:30 gli agenti si appostavano in piazza Fonte Diana, in modo da poter individuare l’individuo intento a spacciare sostanze stupefacenti. Alle ore 18:07 uno degli operatori che nel frattempo era rimasto negli uffici del Commissariato al fine di monitorare alcune telecamere all’uopo approntate, li informava che un extracomunitario, visto di spalle, stava percorrendo la via Silvio Pellico ed all'altezza del civico 9, esattamente all’altezza del luogo ove dimora l’indagato, si fermava laddove erano parcheggiati alcuni scooter e dopo aver aperto il sedile di uno di questi, dal quale prelevava qualcosa, si allontanava risalendo la via Silvio Pellico in direzione di piazza Fonte Diana.

L’agente forniva le descrizioni degli abiti con cui era vestito l’extracomunitario che non veniva visto in volto.  Gli altri due agenti operanti, alle ore 18:09, notavano arrivare in piazza Fonte Diana l'extracomunitario TRAORE Broulaye, vestito esattamente così come indicato, il quale attraversava la piazza, per poi percorrere la via Calogero, arrivato all'altezza dei bagni pubblici, girava a destra salendo la scalinata e quindi arrivava al piazzale della chiesa Matrice. L'extracominutario però si accorgeva della presenza degli agenti e si dava alla fuga direzione via San Biagio, facendo perdere le proprie tracce. Da quel momento in poi il Traore si faceva vedere sempre meno presso la sua abitazione abituale e cambiava anche il luogo ove effettuare le consegne: non più presso la sua abitazione ma prima presso il piazzale da lui indicato come piazzale dell’Immacolata e successivamente presso la stazione di Comiso. Decine infatti erano le conversazioni telefoniche giornaliere che venivano intercettate sull’utenza in uso al Traore.

Nel corso dell’indagine che ne è seguita, emergeva che durante le intercettazioni dell’utenza telefonica in uso a Traore Broulaye, lo spacciatore, che si faceva chiamare “JHON”, era solito incontrare personalmente gli acquirenti dopo contatti telefonici e spesso cambiava il luogo dell’incontro per non essere sottoposto a controlli.

Dalle telefonate intercettate emergeva che gli acquirenti avevano ottenuto più volte la cessione di stupefacente; pochi attimi di conversazione erano sufficienti ad un acquirente per capire se Traore “jhon” abbia nella sua disponibilità lo stupefacente e avere quindi  indicato il posto dive incontrarsi.

A mò di esempio, il tre maggio 2013 alle ore 16:43 le telecamere inquadrano un giovane che è intento a parlare al telefono. Proprio in quel momento Traore riceve una telefonata:

JOHN:                 Pronto---// 

xxx:                     Fratè dove sei?---//

JOHN:                 Si sono qua---//     

xxx:                     Io Immacolata sono---//

JOHN:                 Io pure.---//

xxx:                     Dove sono, qua già?---//

                                  

Pochi attimi, come detto, bastano per concordare la cessione. Infatti alcuni attimi dopo le telecamere inquadrano un soggetto di spalle di colore con una maglia bleu che raggiunge il luogo concordato. Il giovane a bordo del ciclomotore si sposta dalla piazza monitorata per recarsi in una traversa adiacente ed uscirne alcuni attimi dopo per andare via. Da quella stessa strada esce in senso di marcia inverso il Traore stavolta rivolgendo il volto verso le telecamere. Nei colloqui che venivano intercettati giornalmente erano evidenti i contatti con decine di acquirenti che avevano nel Traore il loro fornitore abituale. Oltre 80 i casi di cessione accertati nei confronti dello spacciatore il quale periodicamente gettava il telefono e cambiava numero e anche piazza di spaccio, ma continuava nella sua attività rendendo difficoltosa la sua individuazione. L’uomo, che era inoltre sottoposto all’obbligo di firma presso il Commissariato di Comiso per i suoi precedenti, ad un certo punto ha fatto perdere le proprie tracce ed ha abbandonato definitivamente la città. Le ricerche sono state rese difficoltose dalla sua condizione di soggetto in attesa di permesso di soggiorno per protezione sussidiaria e senza alcun vincolo sul territorio nazionale, quindi girovago e senza fissa dimora. Solo recentemente, essendo in attesa del predetto permesso, si recava presso l’ufficio stranieri della Questura di Roma fornendo altre generalità, le stesse che aveva in passato dato per istruire la pratica di rilascio del permesso, sperando di passare inosservato; l’inserimento delle impronte tramite AFIS e l’inserimento  del mandato di cattura ai terminali della Polizia non sfuggiva però agli agenti di Roma i quali raccordandosi con il Commissariato di Comiso eseguivano l’arresto del Traorè, che dopo più di due anni di latitanza, veniva condotto presso il carcere romano di Regina Coeli.

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