giovedì, 08 maggio 2025

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Boom di spesa nel gioco online: Palermo tra le prime città italiane
Quella del gioco online è una delle poche realtà a continuare una crescita esponenziale nel lungo periodo. Studi di settore e ricerche lo confermano, da ultima quella della CGIA Mestre in sinergia con As.Tro. Nel report pubblicato da questo sito in...

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Servizio di Valentina Frasca

 

C’era una volta la famiglia Scaccianoce: papà Salvatore, 37 anni, mamma Paola, 29, il piccolo Joseph, 8, e la piccolissima Desiree, 5. C’era una volta, fino alla drammatica sera del 22 novembre 2012.

Quella sera il 31enne vittoriese Giorgio Cascino viaggiava sul suo Suv Bmw sulla Vittoria – Scoglitti quando la sua auto, forse a causa dell’alta velocità, è finita sulla corsia opposta, quella dove viaggiava la vettura della famiglia Scaccianoce. Quattro vittime, quattro lenzuola bianche stese per terra, perché sull’asfalto, quella sera terribile, è rimasto anche il corpo senza vita di Valerio Di Pietro, 27 anni, che si trovava a bordo del Suv in compagnia di Cascino.

Per quest'ultimo adesso è arrivata la condanna del giudice del tribunale di Ragusa a quattro anni e sei mesi di reclusione. Colpevole di omicidio colposo plurimo: con questa sentenza si è, infatti, concluso, il processo di primo grado. E il difensore dell´imputato già annuncia ricorso in appello, non appena le motivazioni saranno depositate, all’incirca entro un paio di mesi. L´avvocato aveva invocato la pena a 2 anni ai domiciliari, ma il giudice ha pienamente accolto la richiesta di condanna avanzata dal Pubblico Ministero.

A quello schianto terribile, che lasciò Vittoria sotto choc, è miracolosamente sopravvissuta solo la piccola Desirèe.

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